Poi incominciai a scendere accompagnato da Bruno...poi da solo…sentivo che acquistavo velocità e l’aria fresca mi sferzava il viso. In quel momento il mio cuore cominciò a battere forte ed una nuova grande emozione si diffuse nel mio animo e senza che io me ne rendessi conto: un grido di felicità! Un quel momento mi sembrava di volare nello spazio libero, leggero…di vedere una luce meravigliosa multicolore…un fantastico momento che ha coronato un mio grande sogno e che rimarrà un ricordo indelebile.
Ambrogio Marzoli
Ecco siamo arrivati….ho ancora sonno, sono partito così presto stamattina! Ma chi me lo ha fatto fare? ...quante voci…ci sono tutti, li riconosco dalla voce, sono tutti i preparativi concitati, eccitati…dove sono i miei sci? E gli scarponi? Dove diavolo hai messo gli scarponi? ma chi mi guida oggi?...Ecco adesso tocca a me….Ma che peso questi scarponi! I miei piedi diventano d’un tratto così ingombranti e pesanti, così "estranei" al mio corpo, così difficili da dirigere. E questi sci?.....non aver paura, mi ha detto la guida, vedrai non è difficile, gli sci vanno da soli…certo che vanno da soli! Questo lo so, ma come faccio a fermarli? E ad andare dove voglio io?...waaaam! troppo tradi! Datemi una gru, presto non ce la faccio a rialzarmi… che fatica!...si riparte già?... e giù di nuovo nella neve! che sudata!...Un letto per favore non ce la faccio più!.
E’ così: ogni uscita suscita in me sensazioni contrastanti. La gioia di ritrovarmi con il Gruppo, di stare tra amici, la voglia di imparare, di capire quello che "anch’io" posso fare, esperienze nuove….ma anche la PAURA. Tanta paura di andare solo, guidato da una voce che è sempre vicina ma non è la mano che mi conduce di solito. Andare da solo verso l’ignoto, da solo scivolando veloce, ce la farò? No non ce la farò mai a governare questi due pezzi di legno… si, ci riuscirò, è troppo bello, troppo avvincente!
Gianluca Manfroni
Quando per la prima volta una delle istruttrici mi ha costretto ad infilare quegli scomodi scarponi così difficili da chiudere e mi ha agganciato ai piedi quei due pezzi di legno o plastica…e alla fine di questa operazione,già di per sé non facile, mi sono state fissate ai polsi, tramite cordicelle, due tubi di ferro…il mio sgomento fu totale e mi chiedevo chi avesse potuto inventare uno sport tanto complicato!
Dopo circa un’ora di faticosi tentativi (a "scaletta") sono riuscita ad arrivare in cima a quel maledettissimo pezzo di pista e nessuno potrebbe immaginare il senso di soddisfazione che mi avvolgeva in quel momento…A spazzaneve sono ridiscesa fino al punto di partenza in meno di cinque minuti, chiedendomi perché, sempre, le cose più belle debbano durare così poco!
Dentro di me si combattevano i sentimenti più diversi: stanchezza, gioia, dolore fisico, voglia di riuscire a diventare brava. Ma soprattutto emergeva un senso di soddisfazione per essere riuscita a dimostrare agli altri, e in primo luogo a me stessa, come anch’io nonostante la mia cecità sia in grado di praticare uno sport.
Da quel giorno tanto tempo e tante soddisfazioni e difficoltà si sono presentate non solo nello sci ma nella vita in generale.
Sabrina Chiappa
Cercavo di comprendere con più attenzione l’ambiente che mi circondava…di creare nella mente e con la fantasia un’immagine captando attraverso i suoni che mi circondavano anche la conformazione del paesaggio. Laggiù un gruppo di noi rideva e scherzava allegramente. Un’altra coppia ci passava di fianco lanciandoci una battuta, un’altra ruzzolava nella neve…sparsi nella pista ognuno era impegnato a svolgere il suo compito e io mi chiedevo, vedendo come tutti si impegnavano, cosa spingesse questi cari amici a prendere questo grande impegno, a dedicarsi al mondo dei non vedenti del quale forse ignoravano tutto ma che affrontavano con tanto entusiasmo e spirito altruistico....
Felicità è guardare oltre l’orizzonte, rincorrere il tempo, superare un muro…per andare avanti
Ambrogio Marzoli